La notte nel cuore trame turche, Samet rovina Hikmet dopo il decesso: ‘Lasciami in pace’
Nelle prossime puntate de La notte nel cuore, Hikmet crederà di aver chiuso i conti con suo fratello Samet dopo il suo decesso, ma una visita inattesa in villa la farà crollare: gli ufficiali giudiziari le comunicheranno lo sgombero, frutto di un’ipoteca accesa da Samet prima di morire alle sue spalle.
Una visita ‘importante’ che diventa una condanna
I guai per Hikmet non finiranno e un giorno la cameriera della villa di Tahsin le dirà che c’è una visita molto importante per lei. La tensione si taglierà con il coltello quando la donna si ritroverà improvvisamente davanti agli ufficiali giudiziari.

Tutto inizierà con lei che, sentendo bussare con insistenza, scenderà furiosa le scale per andare ad aprire. “Che volete? Che cosa volete ancora? Io non voglio niente, non chiedo niente” urlerà, convinta di trovarsi di fronte all’ennesima provocazione. Ma non saranno visitatori qualsiasi: saranno gli addetti all’esecuzione forzata.
L’ipoteca fantasma di Samet e la frase che la distrugge
Uno degli uomini si presenterà con tono neutro e calmo: “Buongiorno signora. Io sono Dilaver Kara, messo del quinto ufficio esecuzioni. E questa è l’avvocata della banca, la signora Eylem Petek”. Hikmet rimarrà interdetta. “E con queste informazioni cosa dovrei farci? Che esecuzione? Che avvocato?”, protesterà.
Sarà allora che Dilaver pronuncerà la frase che le farà tremare le gambe: “Oggi dovremo sgomberare l’edificio”.
Hikmet reagirà con sicurezza, convinta di un errore: “C’è un equivoco. Noi, come aventi diritto, abbiamo dato questa casa a Tahsin Yenişehirli. Avete confuso le particelle”. Ma Eylem la fermerà: “No, signora Hikmet. Parliamo proprio della vostra. È stata iscritta alla banca. Vi abbiamo notificato quattro volte”. Hikmet non riuscirà a crederci: “Quando ho comprato la villa, il titolo era pulito. Non c’era ipoteca, niente”. L’avvocata, calma, mostrerà i documenti: “L’ipoteca è stata fatta dopo, con la procura che avete dato a Samet Şansalan. La particella 37 dell’isolato 4 è stata usata per ottenere un prestito”.
Crollo emotivo e sentenza esecutiva: Hikmet perde tutto
Sarà in quel momento che la diga emotiva si spezzerà. Hikmet inizierà a tremare, a singhiozzare. Correrà nella sua camera da letto e, urlando, inizierà a rompere tutto: “Che Dio lo maledica. Non mi lascia in pace neanche sotto terra”. Halil, presente con lei in camera, proverà a calmarla, ma lei continuerà: “Niente è stato mio fino in fondo! Basta! Lo odio!”.
Sarà un crescendo di urla, carte timbrate e inevitabilità: la casa verrà dichiarata da sgomberare. Nulla di ciò che dirà Hikmet riuscirà a fermare la procedura.